“La nostra prima volta è stata tragica, me lo ricordo bene era domenica…” cosi cantava Piero Marras molto tempo fa. Anche la mia prima volta è stata tragica ma nel contempo bellissima, era domenica anche quel giorno a Roma, lei era bella, e lo è ancora sinuosa nelle sue curve, il suo profumo impregna ancora le mie narici, sapevo che lei era li per me, sapevo che l’avevo conquistata e lo sapevo perché se ero li in quel momento io l’avevo conquistata! Lei mi aveva ammaliato ma non volevo farle vedere tutta la mia emozione, non volevo farmi vedere debole davanti a tanta bellezza…
Ricordo di aver iniziato piano, titubante in uno stato quasi catatonico, poi in un crescendo di vitalità eccomi baldanzoso, bellissimo, mi sentivo un adone tanta era l’enfasi con cui in quel momento mi ergevo a conquistatore, poi all’improvviso la paura, la paura cominciò a insinuarsi nella mia mente, a farsi largo spostando con forza la mia enfasi fino a farmi capitolare. Non ricordo quale fu il pensiero che mi scosse da quello stato in cui mi ritrovavo, ricordo solo lei che mi chiedeva di non smettere, quasi imponendo la sua superiorità eterna, ed ecco che provai un’emozione nuova, stavo di nuovo prendendo in mano le redini del gioco e da eroe giunsi al traguardo… della mia prima maratona! … e che avevate capito? Si Roma … avevo tagliato il traquardo, l’avevo chiusa, avevo corso per 42,195 km, la mia posizione? ancora non la so’, l’orologio segnava il tempo ma non lo guardai, vedevo solo lei che mi sorrideva e con le lacrime agli occhi vedevo accanto a me tutte le facce stravolte dalla fatica e questo che mi andava di guardare la mia donna e gli “amici” della corsa, mentre guardavo questo una donna bellissima ( a dir la verità non me la ricordo ma l’emozione me la fà pensare ancora bellissima ) mi si avvicina, ha in mano qualcosa per me, ricordo i suoi occhi, il suo sguardo, la complicità del suo sorriso, lei capiva perchè un’onda si stava per abbattere sulla riva delle mie ciglia, lei capiva perche’ piangevo..infine ricordo che abbassai la testa e lei mi mise la medaglia al collo…… si ROMA si ! Chiunque termini una maratona è un vincitore.
Dedicata a Rolando amico con cui ho scoperto la corsa e che ora sta correndo tante maratone lassù nel cielo.
Lamberti Mario