Alla radio passano Venditti “ma bomba o non bomba noi arriveremo a Roma……”
La mente mi porta subito al 23 marzo, al giorno della mia prima maratona, quella della Capitale.
La scelta su quale fare come mia prima maratona è caduta subito su questa, perché visto che abbiamo la città più bella del mondo in Italia non vedo perché andare all’estero, nonostante tutti a chiedermi “e New York?”………eppure sono sempre i soliti 42,195 km!!!!
Comunque una volta presa la decisione sono cominciati i 3 mesi piu’ duri, piu’ faticosi, ma anche più ricchi di saliscendi emotivi, i più divertenti e i più costruttivi della mia “carriera” di runner.
E tutto insieme a due persone che sono diventate speciali: Sandro e Mario.
La mattina del 23 marzo ci siamo ritrovati nella stanza della colazione del b&b preso tutti insieme e da come eravamo agitati abbiamo svegliato tutti con i nostri schiamazzi.
Arrivati vicino alla partenza diventavamo sempre più pensierosi e impauriti; il tempo non aiutava, abbiamo preso una scrosciata d’acqua mentre eravamo in griglia ad aspettare il via, ma alla fine sulle note di “Penso Positivo” è cominciata la nostra avventura.
42 km di viaggio con te stessa, di pensieri, di parole, di risate…..
E’ indescrivibile quello che succede in 4 ore (il mio tempo) di corsa, fisicamente sei distrutto, psicologicamente sei felice. E intorno a te il delirio; i romani sono stupendi in questo, ti incitano, ti stanno vicini, ti chiamano per nome……e poi i tuoi amici e parenti che ti applaudono…..
E poi l’arrivo. Quando vedi il cronometro che ti segna il tempo e pensi che ce l’hai fatta.
Ho pianto, ho buttato nelle lacrime lo sfinimento, l’adrenalina, la gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo.
Ho ritrovato Sandro e Mario e lì l’emozione non ha retto, ci siamo abbracciati forte perché avevamo fatto un viaggio insieme, avevamo percorso una strada che ci aveva portati fino a sentirci re di Roma.
E se penso a quell’abbraccio ancora ho i brividi e ancora ho le lacrime.
Cos’e’ quindi una maratona per me? Un cammino dentro di te alla scoperta del “fin dove posso arrivare” e non posso che essere soddisfatta di aver avuto questi due compagni che non ringrazierò mai abbastanza e persone accanto che mi hanno sopportato e supportato.
E ora…….alla prossima maratona!!!!!!!
Simona Greco